Giorgia-Di-Girolamo-Becoming-A-Drummer

Here at DrummingMad, we always love to hear the story behind the drummer. To discover what inspired us all to engage in this newfound passion and the different ways in which we proceeded in pursuing its development.

Needless to say, every drummers’ journey is different. Some started young, some started later on in life, some were inspired by seeing their local band play and others may have been introduced by a friend. In exploring these stories, we look for ways in which they might both inspire and help others in their own drumming journeys.

In this article DrummingMad is proud to present the wonderful story of how Italian born drummer, Giorgia Di Girolamo, relentlessly pursued her love of the percussive arts, leading her into the world of Pipe Band Drumming, having the opportunity to travel overseas and winding up on the other side of the world taking on the position of Leading Drummer of a Pipe Band. One thing is clear, she never gave up on her dream to make a career from being a musician – and succeeded.

Giorgia’s story is full of passion and determination and we hope it inspires others as much as it has inspired us. Keep on drumming – DrummingMad!

Giorgia’s Story on Becoming a Pipe Band Snare Drummer

*To view Giorgia’s Story in English, click here.

Sono nata in un piccolo paese in Italia, dove le percussioni non sono il classico strumento suonato dalle ragazze. Sin da piccola ho sempre avuto una grande passione per la musica ma l’amore per le percussioni è iniziato solo quando avevo tredici anni. Una mia cara amica aveva da poco iniziato a suonare il basso e mi convinse a provare con la batteria in modo da poter suonare insieme in una band, così il giorno dopo andai a vedere una lezione e me ne innamorai.

Ancora non lo sapevo ma quel giorno la mia vita sarebbe cambiata per sempre.

Azeglio Izzizzari fu il mio primo maestro e m’insegnò a leggere gli spartiti e a suonare la batteria ed è grazie a lui che la mia passione per la musica crebbe giorno dopo giorno.

Ci vollero sei mesi passati a suonare su dei cuscini e in sale prove in affitto per far capire ai miei genitori che non riuscivo a pensare ad altro se non alla musica così alla fine li convinsi a comprarmi la mia prima batteria e dal quel momento non smisi mai di suonarla.

La musica e il ritmo in particolare, mi accompagnarono durante gli anni del liceo e non mi fecero sentire il peso di vivere in un piccolo centro; inoltre suonare mi aiutò a vincere la timidezza e tirò fuori una parte di me che era nascosta.

Solo adesso mi rendo conto di quanto sia stata fortunata ad essere stata “scelta” dalla musica.

A quindici anni formai assieme a degli amici una band indie rock con cui suonavamo spesso nella provincia di Frosinone. Eravamo bravi e per questo molto richiesti ma nonostante ciò a volte la gente mi guardava strano perché ero una ragazza che suonava la batteria; l’espressione sui loro volti migliorava solo dopo avermi ascoltato. Inizialmente questo fatto mi piaceva perché tutti rimanevano molto colpiti e dopo i concerti venivano a farmi i complimenti sottolineando che ero “brava a suonare per essere una ragazza”. Col tempo mi resi conto di quanto fosse sessista questo giudizio perciò dopo il liceo decisi di trasferirmi in una grande città, a Roma.

Mi ero iscritta all’università di musica moderna, il Saint Louis College of Music, per studiare con dei grandi musicisti tra i quali in particolare Claudio Mastracci, uno dei più grandi batteristi della scena italiana nonché responsabile del corso di percussioni Jazz.

All’università ho avuto modo di studiare musica a 360 gradi, ho imparato a riconoscere note e accordi, a capire come funzionano armonia e melodia, a scrivere arrangiamenti per big band, a suonare il pianoforte etc.; purtroppo però, mentre io mi impegnavo negli studi, mi rendevo conto che il mio paese non avrebbe riconosciuto i miei sforzi. In Italia nessuno pensa effettivamente che si possa vivere facendo l’artista, infatti, quando dicevo che volevo fare la musicista, le persone spesso mi chiedevano quale sarebbe stato il mio VERO lavoro. Era proprio difficile, stavo investendo così tanto tempo nello studio e nel preparami al meglio senza ricevere alcuna gratificazione: non venivo pagata ai concerti, erano in pochi a sostenere la mia scelta di fare la musicista e avevo poche speranze di trovare un lavoro dopo la laurea.

Ci sono stati dei momenti in cui temevo di aver fatto la scelta sbagliata ma non ho mai smesso di credere nel mio sogno e ho proseguito con gli studi al Saint Louis cercando di non pensare troppo al futuro.

Poi un giorno mi fu chiesto di suonare con una pipe band. A quei tempi non avevo idea di cosa si trattasse, mi dissero solo che ci sarebbero state cornamuse, percussioni e kilt. Accettai l’offerta e così divenni la batterista della sezione rock della City of Rome Pipe Band. Avevamo messo su un grande show dove suonavamo alcuni classici del rock insieme a famosi brani tradizionali scozzesi, inoltre con noi si esibivano le Highland dancer e tutti quanti (tranne noi della sezione rock) indossavano il kilt.

Alla fine mi resi conto di quanto mi piacesse suonare con questa band, anche se allora non sapevo nulla di musica e tradizioni scozzesi. Ero rimasta particolarmente affascinata dai kilt e dalle cornamuse… Ma la cosa che mi colpì di più fu la sezione percussioni, specialmente quei bellissimi rullanti da parata e il loro suono “mitragliante”. La curiosità mi spinse a prendere delle lezioni private dal percussionista e Lead drummer Emiliano Barnia. Col tempo mi appassionai sempre di più alla musica scozzese e dopo qualche mese divenni una drummer della City of Rome Pipe Band.

Giorgia Di Girolamo City of Rome Pipe Band

Studiando questa musica mi resi subito conto che tutta la conoscenza musicale che avevo acquisito sino ad allora non era sufficiente per comprendere questo nuovo stile e avevo tutta una nuova parte da approfondire.

Spinta dalla curiosità e dalla passione mi ero messa alla ricerca di informazioni sul tamburo scozzese  e per fortuna avevo trovato online il sito DrummingMad che nel giro di poco tempo era diventato un punto di riferimento. Su DrummingMad ci sono informazioni sulla musica scozzese, spartiti, lezioni online e una sezione dove si possono comprare libri, accessori e strumenti musicali. Per me era praticamente come andare al centro commerciale! Grazie a questo portale ho potuto approfondire la mia conoscenza sulla musica e il tamburo scozzese e soprattutto ho trovato risposte ad alcune delle mie domande.

Una volta scoperta l’esistenza di DrummingMad realizzai anche quanto in Italia fossimo a corto di informazioni riguardo la musica scozzese e le marching band in generale. Sapevo che si trattava di musica di nicchia ma non era popolare nemmeno tra i musicisti.

In ogni caso non mi lasciai scoraggiare e continuai a studiare quella particolare tecnica rudimentale e quel diverso metodo di lettura; suonavo regolarmente con la City of Rome Pipe Band e acquisivo sempre più confidenza con la marcia. Purtroppo più mi impegnavo e meno le persone comprendevano cosa stessi facendo. In Italia le pipe band non sono molto conosciute, ce ne sono pochissime in tutto il paese e la City of Rome è quella con il drum corp più numeroso. Ogni volta che suonavamo eravamo visti come degli strambi e nessuno comprendeva quanto lavoro ci fosse dietro la nostra performance, come per ogni tipo di esibizione artistica. Sentivo che per la seconda volta il mio paese non comprendeva la mia passione, infatti, ogni giorno una parte di me intuiva che mi stavo buttando in un percorso arduo ma nonostante ciò non potevo ignorare questo grande interesse.

Per fortuna c’erano persone che mi supportavano in questo, infatti, il mio professore universitario e relatore, Claudio Mastracci, mi suggerì di scrivere la tesi sul tamburo scozzese. All’inizio avevo paura dei giudizi che ci sarebbero stati ma poi decisi di realizzarla, non solo perché ero così appassionata ma anche perché ero convinta dell’esistenza di un legame tra la musica scozzese e il jazz e grazie alla ricerca che svolsi riuscii a trovare questa connessione.

Per avere maggiori informazioni possibili riguardo la storia del tamburo scozzese andai in Scozia per un breve periodo alla ricerca di libri specifici ma soprattutto per incontrare uno dei maggiori esponenti di questo mondo, la Inverary & District Pipe Band. Una volta arrivata a Glasgow conobbi il drummer Gurvan Sicard che mi diede qualche lezione privata. Poi ebbi modo di assistere alle prove della pipe band e intervistai Steven Mcwhirter (otto volte campione mondiale di tamburo scozzese) che fu molto disponibile e rispose in maniera chiara a tutte le mie domande. Avere la possibilità di vedere da così vicino una band come quella fu un’esperienza indimenticabile e ogni volta che ci ripenso mi viene la pelle d’oca!

Il viaggio in Scozia non fu solo un’esperienza pazzesca, mi diede anche l’opportunità di conoscere il campione mondiale di tenor drum, Jordan Bailie, che inoltre accettò l’invito a suonare con me a Roma durante il mio concerto di laurea.

Ero così emozionata quando arrivò a Roma… non potevo crederci!

Jordan mi diede una mano durante le prove e suonò divinamente con me e la City of Rome Pipe Band. Alla fine il concerto di laurea ebbe un enorme successo e tutti rimasero sorpresi nel vedere uno show così particolare. Ricordo che quel giorno per la prima volta sentii che tutti avevano compreso la mia scelta e la mia “strana” passione per questo strumento.  Fu gratificante e illuminante perché tutti quegli eventi mi stavano indicando una cosa e cioè che volevo essere una pipe band drummer professionista e per farlo avevo bisogno di trasferirmi in un paese dove le pipe band e i musicisti in generale sarebbero stati più che apprezzati.

Il destino volle che un mese prima della laurea avessi fatto un’audizione online per un posto da drummer in una banda di grado 3 a Sydney ed ero stata presa perciò pochi mesi dopo mi trasferii in Australia dove la mia vita cambiò completamente.

Arrivai a Sydney a Gennaio, era estate ed ero sempre fuori, andavo in giro a vedere nuovi posti, mi godevo la città e questa nuova cultura da turista.  Dopo la prima settimana mi resi conto che ero davvero lontana dall’Italia e non ero arrivata fin laggiù per stare in vacanza così di colpo mi sentii sopraffatta da tutte le responsabilità che seguirono.

Fu dura per un po’, poi le cose migliorarono quando trovai un lavoro e una casa e iniziai a suonare con la pipe band.

Mi ci sono voluti almeno sei mesi per sistemarmi e abituarmi a questa nuova vita, alla lingua e agli usi e costumi del posto ma è valsa la pena aspettare perché poi di colpo tutto ha avuto un senso.  Ho iniziato a lavorare in un ambiente stimolante, a farmi nuovi amici, a conoscere musicisti e a godermi la vita qui. Giorno dopo giorno mi rendevo conto che mi trovato in un paese dove i musicisti erano apprezzati e rispettati e si poteva vivere di musica, che è esattamente quello che faccio adesso lavorando sia come insegnante nella scuola privata All Age Music che come musicista. Qualche tempo fa ho anche avuto la possibilità di fare la supplente di tamburo scozzese alla Knox Grammar School, insegnando ai campioni australiani di musica scozzese in una delle scuole più prestigiose di Sydney.

Nonostante la notevole quantità di lavoro ho anche trovato il tempo per suonare con altre pipe band e gruppi jazz e vincere delle competizioni inoltre dallo scorso anno sono la Lead Drummer della Northern Suburbs Pipe Band, dove coordino la sezione percussioni e insegno ai nuovi studenti.

Giorgia Di Girolamo Northern Suburbs Pipe Band Lead Drummer

L’Australia mi ha colpito molto ma la cosa che più mi ha sorpreso è che qui è possibile realizzare i propri sogni. Se davvero si vuole costruire qualcosa bisogna inseguire le proprie passioni e non permettere a niente e nessuno di fermarci. Non importa quanto sarà difficile, quanti sacrifici si dovranno affrontare, ne vale la pena. Se ci si crede davvero, tutto è possibile.

– Giorgia Di Girolamo

Giorgia Di Girolam - Snare Drum Passion